Quando si decide di trasferirsi e di lavorare all’estero può essere molto importante, prima di fare delle scelte che possono con il tempo condizionare la propria vita, informarsi preventivamente sullo stile di vita, sulle tradizioni, e sull’identità linguistica, etnica e culturale di quel dato paese.
L’informazione oggi è possibile in maniera tra l’altro molto più immediata e sicura rispetto a molti anni fa: basta semplicemente digitare su un qualunque motore di ricerca su Internet le parole chiavi “lavorare all’estero esperienze”, per avere non solo un’immagine immediata e tangibile delle esperienze di lavoro all’estero, ma anche un’importante opportunità di riflessione e di confronto con chi ha già intrapreso questo percorso oppure è in procinto di farlo.
Esistono per esempio su Internet diversi forum di discussione dedicati al lavoro all’estero nelle diverse regioni straniere: forum nei quali è possibile iscriversi in maniera del tutto gratuita, e richiedere ed ottenere informazioni di ogni tipo da parte degli italiani che già si trovano all’estero, dall’informazione sull’assistenza sanitaria e previdenziale alle offerte di lavoro, allo stile di vita ed ai luoghi di ritrovo per italiani, eccetera.
Tuttavia, visto che l’esperienza di ognuno di noi è assolutamente personale e non ci si può solamente basare sulle esperienze e sui racconti altrui per avere un quadro completo della situazione, può essere interessante ed opportuno verificare di persona, magari anche attraverso un viaggio, come si vive in quel dato paese.
Certo è che un viaggio turistico, fatto per piacere, non può mai svelare o rivelare le caratteristiche reali di una città che per essere compresa fino in fondo nella sua identità sociale va chiaramente vissuta fino in fondo, ed un viaggio di piacere non è a livello temporale del tutto utile per queste motivazioni. Tuttavia, se ci si prepara per tempo, e se non ci si affida a viaggi “preconfezionati” ma si decide di “fare da sé”, si può avere l’opportunità di assaporare in maniera interessante le caratteristiche, lo stile di vita, la cordialità e molto altro ancora in quel dato paese.
Ancora meglio, per chi ne abbia l’opportunità e risponda a determinati requisiti, può essere interessante pensare di fare un viaggio studio che permetta non solo di ottenere un’ottima conoscenza della lingua ma anche di entrare a stretto contatto con le abitudini e le tradizioni del posto, conoscendo quindi più da vicino la realtà culturale e le tradizioni della città nella quale ci si vorrebbe trasferire.
La vacanza o viaggio studio all’estero
Essa offre una duplice opportunità: da un lato permette la conoscenza o l’approfondimento della lingua, che tra l’altro è uno dei requisiti indispensabili per affrontare un lavoro all’estero visto che senza le competenze linguistiche è quasi impossibile trovare lavoro.
Basta visitare un qualunque sito di offerte di lavoro all’estero per capire che per tutte le mansioni e le posizioni ricercate è necessaria la conoscenza anche solo scolastica della lingua ufficiale di quel paese. Non si può minimamente pensare di trovare un lavoro in Spagna se non si conosce lo spagnolo, o in Francia se non si conosce il francese, eccetera. Pertanto, l’idea di affrontare una vacanza studio si profila come un percorso formativo molto interessante per diverse motivazioni.
La vacanza studio generalmente è composta da una suddivisione della giornata in cui diverse ore sono dedicate all’apprendimento linguistico. Questo significa che in una giornata tipo, generalmente la mattina si inizia dalle ore 09.00 con il corso di lingua che comprende non solo l’apprendimento di nozioni teoriche, ma anche le esercitazioni pratiche ed i laboratori di lingua, che ovviamente non sono percorsi individuali ma rappresentano percorsi di apprendimento “in classe”, insieme ad altre persone che perseguono il nostro stesso obiettivo. Ciò aumenta anche la socializzazione ed infatti nel pomeriggio e la sera ci si può dedicare ad attività ludiche, ad uscite in compagnia, visite ai musei, insomma, si può conoscere meglio la città e ciò che essa offre dal punto di vista non solo prettamente turistico.
Una volta terminata la vacanza studio, se da un lato non si è rimasti del tutto soddisfatti dalla città o dallo stile di vita di quel paese, nonostante l’amaro in bocca, si può almeno contare su due fattori positivi: aver fatto un’esperienza formativa, avendo avuto la possibilità di apprendere o di approfondire la conoscenza della lingua (che oggi è molto importante anche per molti lavori in Italia), ed aver capito, in maniera meno indolore (ovvero senza trasferimenti, traslochi, documentazioni e certificati), che quella città non fa per noi e non risponde alle proprie esigenze.