Fare impresa è indubbiamente il lavoro perfetto: niente orari da rispettare che non siano abbastanza flessibili, un mondo avventuroso che si evolve rapidamente con tante decisioni da prendere, niente capi da servire ma perlomeno dovremmo porci prima delle domande. Non è tutto oro quello che luccica e anche un business superlativo prima o poi attraverserà dei momenti difficili.
Possiamo sicuramente riassumere in dieci punti di riferimento le domande da fare prima di iniziare a intraprendere una svolta così radicale della nostra vita. La prima è sicuramente quella di stabilire se non si tratta di un impulso temporaneo: infatti spesso ci lasciamo condizionare dallo splendido lavoro che ha una persona molto vicino a noi e che quindi crediamo di sapere benissimo a quali difficoltà andremo incontro ma vista la concorrenza serrata che vige in ogni settore è il caso di domandarsi se tutto è quello che sembra e prendere altro tempo per pensarci su e farci qualche altra domanda.
La seconda domanda da fare è di quante risorse possiamo disporre. Un business può essere eccezionale ed irresistibile quanto vogliamo ma se proprio siamo lontani da poter acquistare quella compagnia aerea o quella piccola industria evitiamo di perdere tempo poiché come si dice anche in questo ambiente: “Il Tempo E’ Denaro”. Quindi non possiamo proprio perderne. Una volta che ci siamo fatti una minima idea di quante risorse disponiamo, possiamo fare la terza domanda e cioè come fare una prima suddivisione di queste risorse che potremmo benissimo dividere in beni materiali ed immateriali e proprio su questi ultimi possiamo stabilire il nostro quarto punto di riferimento e cioè su quante persone possiamo avere la massima affidabilità. Non necessariamente devono essere esattamente e formalmente nostri soci ma quando capita che dobbiamo o vogliamo prenderci una vacanza è fondamentale. Non possiamo essere sempre presenti ma non possiamo neanche fermarci: con la concorrenza che incalza il nostro business; è proprio il caso di ricordare il vecchio detto che recita: chi si ferma è perduto!
Con il quinto capitolo siamo già a metà strada della questione e abbiamo già le idee chiare con l’ultima delle domande che per convenzione definiamo primarie; e cioè di quante risorse finanziarie possiamo disporre esattamente Se facciamo un mutuo o un leasing troppo oneroso rischiamo di soffrirne per molto tempo e persino di capitolare mentre se se è appena un po di meno rischiamo di essere sopraffatti dalla nostra più diretta concorrenza. La sesta domanda importante è prendere informazioni sulle attività commerciali di quel territorio; troppo spesso capita infatti, che quella stessa attività poteva essere molto di più nel paese vicino ma sappiamo bene quanto costa un trasferimento La settima tappa è conoscere le agevolazioni statali I più grandi business sono stati rovinanti dalla politica di quel paese o di quel momento La regola numero otto è stabilire delle priorità Se ad esempio parliamo di un agriturismo non compriamo prima delle piante o dei cavalli anche se sono ad un prezzo stracciato se prima non disponiamo del terreno che male che vada potremmo molto più facilmente riutilizzare La penultima questione da porsi è cosa fa la concorrenza poiché se non la temiamo spesso la sottovalutiamo ed invece e proprio la conferma finale e la nostra prova inconfutabile sul campo Il Decimo ed ultimo passo ma di fondamentale importanza è scegliere bene i nostri professionisti Il commercialista o l’ingegnere a prescindere dal nostro business non sono tutti uguali e potrebbero realizzare quasi tutto il nostro lavoro lasciandoci solo la parte più gratificante ma con costi bassissimi dal momento che un professionista affermato ha già numerosi clienti di fiducia e noi siamo soltanto all’inizio.