Come Lavorare Come Cuoco all’Estero


Una delle esperienze professionali più diffuse per quel che riguarda il lavoro all’estero è senza dubbio quella che si profila nel campo della ristorazione, e non solo per quel che riguarda il lavoro stagionale ma anche dal punto di vista di un lavoro fisso alle dipendenze del gestore di un locale, o come libera attività.

Il settore della ristorazione, infatti, offre moltissime possibilità di sviluppo e di crescita sotto diversi profili economici, lavorativi e professionali, e perché no anche sotto il profilo umano.

Vediamo insieme come si configura il lavoro di cuoco all’estero, con tutti i pro e i contro di ogni singola situazione analizzata.

Il cuoco come lavoratore stagionale

Prima di tutto, un cuoco con comprovata esperienza – ma anche con un’esperienza minima nel settore – riesce molto facilmente a trovare lavoro stagionale, che può configurarsi in diversi modi.

Il lavoro stagionale come cuoco offre infatti diverse opportunità: ci si può candidare sia per lavorare sulle navi – per esempio su una nave crociera – sia per lavorare in bar, ristoranti e locali situati in zone turistiche per eccellenza.

Per quanto riguarda la prima possibilità, solitamente è bene candidarsi per tempo a questo tipo di offerte di lavoro, tenendo tuttavia conto del fatto che generalmente per lavorare sulle navi da crociera occorre avere un diploma o comunque una comprovata esperienza nel settore.

Per trovare lavoro come cuoco sulle navi da crociera e svolgere così una sorta di lavoro stagionale, ci si può candidare direttamente sui siti Internet delle varie compagnie navali presentando la propria candidatura, meglio se corredata di curriculum vitae ed eventuale lettera di presentazione. Se la compagnia navale per la quale si vuole svolgere la professione di cuoco è straniera, il consiglio è quello di proporre la propria candidatura in lingua inglese, e chiaramente è molto importante in quel caso avere una buona competenza linguistica.

Per quanto riguarda invece la seconda possibilità, ovvero quella di proporsi come cuoco in ristoranti e locali aperti in alcune stagioni dell’anno – quindi in zone altamente turistiche – bisogna chiarire alcuni punti fondamentali. Le possibilità di lavorare in questo settore non mancano mai, anche perché esistono zone in cui il turismo è maggiormente diffuso in estate – pensiamo soprattutto alle località di mare – e zone in cui invece trovare lavoro stagionale è sicuramente più facile in inverno. Pensiamo soprattutto a nazioni come l’Austria, in cui la possibilità di lavorare come cuoco è particolarmente presente soprattutto in inverno.

Questa opportunità di lavoro, poi, è molto interessante perché, a meno che non vi sia specifica richiesta di conoscenza approfondita della lingua, spesso si può svolgere questo mestiere anche senza particolari ed approfondite competenze linguistiche, anche se il consiglio generale è sempre quello di avere sempre almeno un’infarinatura della lingua onde evitare spiacevoli sorprese.

Il lavoro come cuoco all’estero: dipendente o gestore di un’attività?

Esiste poi un’altra possibilità di lavoro all’estero per chi svolge la professione di cuoco: i pro e i contro di questo tipo di attività valgono all’estero così come in Italia, visto che un conto è essere un semplice dipendente in un ristorante, un altro è essere proprietario e gestore di un locale aprendo così una attività in proprio.

Non spetta sicuramente a noi dire quale delle due attività sia migliore rispetto all’altra, ma possiamo dire che in ogni caso, il lavoro di cuoco all’estero con queste premesse è un lavoro che richiede molte responsabilità, al contrario di quanto si potrebbe pensare. Questo vale sia per il lavoro come dipendente, sia per una libera attività, anche se le responsabilità aumentano nella seconda possibilità: aprire un ristorante all’estero significa infatti avere a che fare con burocrazia straniera, documentazioni da fare, responsabilità diverse, il tutto condito anche da una certa difficoltà linguistica che in molti casi può rendere tutto più difficile.

Il consiglio, in questo caso, è quello di valutare bene i pro e i contro prima di partire e prima di buttarsi a capofitto in questa esperienza, ricordando inoltre che esistono anche delle agenzie che si occupano di mediare e di aiutare il lavoratore all’estero dal punto di vista linguistico e burocratico.