I restauratori, sono dei professionisti che si occupano di dare nuova vita a libri, mobili, affreschi o oggetti che appartengono al passato. Il restauratore, è in grado di capire ed analizzare lo stato dell’opera d’arte e di preventivare degli interventi. Si tratta di un lavoro estremamente affascinante che richiede una formazione alquanto complessa e articolata; infatti, un bravo restauratore deve avere non soltanto un’ottima formazione ma anche un solido bagaglio di esperienze. E’ questo professionista che decide quali siano le tecniche migliori e gli strumenti da utilizzare per il recupero dell’opera; per questo è necessario che sappia stendere un piano di lavoro, sia in grado di effettuare misurazioni e perizie. I principali campi nei quali un restauratore lavora sono le opere private e quelle che appartengono allo Stato; un’ulteriore distinzione riguarda le opere archeologiche, quelle cartacee o lapidee.
Per diventare restauratore dopo aver conseguito la terza media, il percorso di studi potrebbe proseguire o iscrivendosi ad un liceo artistico oppure al liceo scientifico, nel quale vengono fornite le basi importanti di matematica, fisica e chimica. Naturalmente la scelta del tipo di scuola, dipende dal campo nel quale si desidera lavorare; infatti, le possibilità sono svariate e comprendono il settore lapideo, cartaceo, ligneo e tanti altri.
In seguito, il percorso di studi prosegue frequentando l’accademia delle belle arti oppure una scuola di restauro; le più ambite e note del nostro Paese sono l’istituto centrale per il restauro e l’opificio delle pietre dure entrambi a Firenze. Le scuole di restauro presenti sul nostro territorio, sono state fondate per volontà del Ministero dei beni e delle attività culturali. Queste scuole, forniscono un diploma di laurea che è equiparato alla laurea magistrale ed hanno una durata di cinque anni.
Per poter iscriversi, è necessario superare un concorso pubblico. Fra queste scuole a Roma si trova l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, la Scuola per il restauro del mosaico a Ravenna e la Scuola di alta formazione a Venaria Reale. Se si desidera intraprendere la carriera di restauratore di monumenti e si possiede una laurea in ingegneria, architettura o lettere è possibile iscriversi al biennio di restauro dei monumenti. Al termine degli studi si ottiene il titolo di specialista in restauro dei monumenti.
Inoltre, esistono numerose altri corsi di specializzazione e scuole che permettono di imparare le tecniche di restauro e conservazione. Nella scelta dei corsi di specializzazione, è fondamentale verificare che una discreta parte delle ore sia di tirocinio o stage; inoltre, meglio che i docenti siano tutti altamente qualificati. Le materie affrontate durante il corso di studio riguardano lo studio dei materiali, delle tecniche di restauro ma anche lo sviluppo della manualità.
Per diventare restauratore qualificato, si possono frequentare i corsi di durata quadriennale; per conseguire questo titolo è necessario aver frequentato le scuole O.P.D o I.C.R oppure una scuola statale e regionale. Ma per le ultime due, bisogna considerare la necessità di proseguire la formazione con un periodo di pratica che sia certificato. La qualifica di restauratore, può essere ottenuta anche se si è in possesso di un diploma di laurea in conservazione e restauro oppure se si è frequentato un corso di restauro di almeno due anni. In alternativa, è sufficiente essere in possesso di un’esperienza minima di quattro anni nello svolgimenti dei restauri dei beni culturali.
Il restauratore può trovare impiego sia presso botteghe e studi provati che presso i laboratori dello Stato; inoltre, secondo la propria competenza può lavorare direttamente sul sito ove si svolge il recupero, per esempio se restaura un affresco, oppure in laboratorio, se si occupa di documenti cartacei.
Il restauratore può lavorare sia in con come dipendente pubblico o privato che aprendo un’attività in proprio. Se si sceglie un un’attività in proprio, è necessario richiedere l’iscrizione al registro delle imprese artigiane presso la camera di commercio; inoltre, è necessario richiedere l’apertura di una partita IVA, aprire una posizione Inail, Inps. Il locale da adibire a laboratorio deve ottenere il visto rilasciato dall’Asl di appartenenza e deve rispettare le norme igieniche. Se l’attività è svolta in modo occasionale, invece, sarà sufficiente l’emissione di una ricevuta, che può essere realizzata seguendo questo modello.
Il campo del restauro offre importanti prospettive lavorative, soprattutto per alcuni materiali come le pellicole cinematografiche e gli strumenti musicali.